(chi abbandona o maltratta cani o altri animali)
La condotta maltrattante nei confronti di animali domestici (pets) di varie specie e dimensioni è uno dei comportamenti di maggiore disvalore sociale, non soltanto perchè le vittime sono creature particolarmente amabili ma soprattutto perchè si tratta di “condotte vigliacche” e gratuite (insieme al maltrattamento di bambini e anziani) perpetrate da soggetti che si rivalgono facilmente su creature più deboli.
L’incremento del fenomeno riscontrato ogni anno specialmente nel periodo estivo se da una parte ci lascia increduli considerando l’apparente atteggiamento di affezione che la gente comune manifesta per gli animali (soprattutto gatti e cani), dall’altra deve indurci ad una riflessione più attenta e ragionata perchè è chiaro che non tutti i casi di cani abbandonati sull’autostrada o all’aereoporto possono essere frutto del gesto di persone malate di mente ma, evidentemente, anche di persone cosiddette “normali” e insospettabili (quali ad esempio dei banalissimi vicini di casa).
Pertanto è più che mai fondamentale cercare di capire quali sono le caratteristiche psicologiche e comportamentali di soggetti inclini al maltrattamento degli animali, sia in chiave preventiva che in chiave punitiva, visto che tale condotta configura un vero e proprio reato (punibile ex legge 189/2004). Stilare un profilo psicologico altamente specifico non è semplice data l’enorme varietà di casi di maltrattamento operate da persone in apparenza molto diverse fra loro, ma lo sforzo delle scienze umanistiche è quello di trovare indicatori comuni di tipo clinico che sottendono alla casistica.
Ecco un elenco di caratteristiche di personalità associabili al profilo del potenziale dog-offender:
- Presenta comportamenti precoci di crudeltà verso piccoli animali in età infantile
- Ha un livello socio-culturale alto (arrivista in carriera) oppure, al contrario, molto basso (povertà mentale)
- Possiede un animale domestico come complemento alla propria vita alla stregua di un oggetto alla moda o uno status symbol, non percependolo come una creatura con propri bisogni e regole di vita
- E’ tendenzialmente maschio, di età fra i 25 e i 50 anni, con evitamento delle responsabilità e scarsa conoscenza del sacrificio
- Non è single, ma sposato o convivente in nuovo nucleo, all’interno del quale tende ad esercitare il potere con prevaricazione
- Svolge una professione alienante e/o socialmente competitiva
- E’ incapace di amare perchè proviene da una realtà affettiva vuota (ad esempio una famiglia che lo ha viziato senza amarlo); pertanto può essere maltrattante allo stesso modo con il/la partner
- Ha subito umiliazioni e/o abbandoni in passato che proietta su un facile capro espiatorio e che sfoga nel gesto (umiliando o abbandonando a sua volta)
- E’ tendente all’ipocrisia e a comportamenti di facciata
- E’ individualista e placa la sua sete di riscatto sociale attraverso la prevaricazione sui deboli e il vincere facile
- Può avere uno stato psicopatologico latente o una dipendenza da discontrollo degli impulsi (ad esempio il gioco d’azzardo)
- Osservare attentamente gli altri e cercare di conoscere più da vicino alcuni aspetti quando non ci convincono può aiutare a prevenire potenziali casi di abusi, abbandoni o crudeltà gratuite sugli animali.