#PSICOLOGI CONTRO LA PAURA

Silvia Calzolari aderisce alla campagna #psicologi contro la paura promossa dall’Ordine Nazionale degli Psicologi (scarica  il PDF dell’Ordine Nazionale degli Psicologi) per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 che è, e sarà, soprattutto un’emergenza psicologica.

Purtroppo infatti la malattia non comporta soltanto la diffusione di problematiche organiche e di salute fisica (più e meno gravi) ma anche di potenti correlati psicologici in grado di diffondersi anche più velocemente e in proporzione ancor più esponenziale, senza limiti.

Ed è proprio questo che è necessario fare in questo frangente, saper porre dei limiti e, finalmente, imparare a conoscere e gestire le nostre emozioni.

Se infatti una cosa ci insegnano i disastri, le calamità naturali e le tragedie umane è quella di ridimensionare le nostre esigenze e i nostri bisogni, tornando momentaneamente a quelli prioritari, fra cui fare i conti con la realtà e proteggere ciò che conta.

Ecco che improvvisamente si scoprono le fragili fondamenta narcisistiche della nostra società, che iniziano a scricchiolare sotto il peso delle contingenze della vita mettendo a nudo la vera natura umana e le sue abissali fragilità. Emblematica in questo senso è la dilagante frustrazione dei bisogni di immagine, conseguente alla chiusura dei centri estetici, parrucchieri, palestre etc.. 

Si sta altresì verificando un paradosso nel rapporto con la tecnologia, proprio quella tecnologia che in regime di libertà ci teneva incollati, come narcotizzati, agli schermi dei nostri cellulari e dei nostri tablet isolandoci da chi ci stava vicino, a tavola, alla fermata di un autobus, al bancone di un bar. Adesso in regime di cattività da pandemia, scopriamo di aver bisogno come l’aria del contatto umano con gli altri, al punto da uscire sul balcone per poter scambiare uno sguardo e una parola con un vicino, per poterci staccare dalla schiavitù tecnologica che, ora, coincide in molti casi con il nostro lavoro. 

Senza contare poi che l’essere umano, da sempre indolente verso la routine, è in realtà l’animale più abitudinario del cosmo rischiando di frammentarsi, disorientarsi di fronte alla perdita delle proprie abitudini (buone o brutte che siano). 

Ecco perchè sono molti i disagi psicologici che la collettività sta attraversando, in conseguenza della limitazione della libertà personale e quindi della conduzione del proprio ordinario stile di vita.

A tale situazione di inaspettata emergenza non si può che rispondere con un potenziamento dei servizi psicologici, in particolare con l’attivazione DI INTERVENTI PSICOLOGICI ONLINE (in linea con le direttive dell’Ordine Nazionale) per cui potete ricevere informazioni mediante la pagina dei  CONTATTI  su questo sito o al numero 338-2932954.

PILLOLE DI PSICOLOGIA ANTI VIRUS 

  •  In questa situazione diviene imprescindibile l’uso della PSICOLOGIA, anche per chi non ci ha mai pensato e l’ha sempre ritenuta, snobbandola, un aspetto accessorio della propria vita. Ora però questo aspetto “accessorio” è in grado di salvarti dal panico, da te stesso e, per molti,  da una rapida discesa agli inferi. Pertanto non è mai tardi per iniziare a documentarsi, la mente resta la più potente medicina! 

 

  • La condizione di emergenza che stiamo vivendo, soprattutto se protratta nel tempo, assume contestualmente il significato di un test psico-sociale collettivo, che lascerà emergere:
    • aspetti del rapporto con se stessi ed eventuali aspetti di inadeguatezza individuale
    • capacità o disturbi relazionali (nella coppia, nelle dinamiche intra-familiari, nei rapporti in generale)
    • rapporto con la legge e/o l’autorità
    • livello di indipendenza rispetto al conformismo
    • grado di autoefficacia rispetto alla frustrazione e allo stress
    • eventuali disturbi di personalità latenti (ad esempio la paranoia o il narcisismo clinico)

 

  • Se sei uno di quei soggetti che non si è mai preoccupato di conoscere la differenza fra le proprie emozioni, ora questo lusso non ti è più concesso! Forse fai fatica ad accettare la presenza di emozioni e stati d’animo negativi (tristezza, paura, noia, disgusto) che, fino a questo momento, ti rifiutavi di vedere perchè in contrasto con l’imperante stile di vita narcisistico offerto dai social media (fatto di apparenza, finzione, perfezione,  individualismo, mito dell’eterna giovinezza) o semplicemente perchè la vita ti ha sempre donato condizioni esistenziali favorevoli. 

 

  • Saper riconoscere correttamente le tue emozioni e le modalità in cui le esprimi è il primo passo per poi saperle gestire e modulare attraverso dei limiti, secondo ciò che noi psicologi chiamiamo INTELLIGENZA EMOTIVA. Ogni emozione è associata ad una reazione bio-fisiologica e comportamentale la cui intensità varia da persona a persona e che, in presenza di particolari condizioni, necessita di un’adeguata capacità di gestione al fine di evitare comportamenti sproporzionati all’emozione stessa. Tale capacità fortunatamente si può apprendere attraverso specifiche conoscenze ed esperienze guidate. Ad esempio, la paura è un’emozione naturalmente adattativa, in grado di salvarci dai pericoli, ma la sua manifestazione sproporzionata è il panico che, oltre a perdere la sua funzione di utilità, ci espone ad una serie di problematiche ben peggiore della fonte che l’ha scatenato! Analogamente, la tristezza è un’emozione appropriata che va semplicemente accettata e vissuta negli inevitabili momenti di dolore della vita ma non deve trascendere in un abisso di disperazione senza ritorno. 

 

  • Il dilagante sentimento di paura può ingenerare un aumento della tendenza al controllo, nel tentativo di gestire meglio l’angoscia. Monitora l’eventuale comparsa di comportamenti eccessivamente ripetitivi, come ad esempio lavarsi troppo spesso le mani, riordinare e pulire incessantemente oppure ricercare continuamente notizie o informazioni. Tali condotte possono prendere la mano in questo momento di isolamento e impossessarsi della nostra mente in maniera compulsiva, impedendoci la normale flessibilità dell’agire. Ma la paura, se protratta e non correttamente gestita, può condurre anche allo strutturarsi di un vero e proprio vissuto persecutorio interiorizzato che si alimenta di informazioni e notizie a carattere ansiogeno e che può portare al rischio di difendersi eccessivamente e auto-alienarsi rispetto all’ambiente esterno e agli altri, anche quando vi sarà il passaggio a fasi di emergenza più attenuata. 

 

  • Dai spazio alla curiosità/creatività per ristrutturare il concetto di NOIA. Osserva, leggi, smonta, colora, inventa, trasforma. Tutte queste attività riempiranno il tuo tempo donandoti soddisfazione e forse ti accorgerai anche di essere fortunato ad avere rispolverato cose che non ti ricordavi più o addirittura ad aver scoperto nuove attitudini. 

 

  • La mente è un contenitore pieno di immagini, odori, sensazioni, colori che i giorni precedenti a quello odierno hanno provveduto a raccogliere. Dentro vi troverai sempre col pensiero ciò che vuoi ricercare, che ti aiuterà a riprovare un’emozione positiva in mancanza di stimoli piacevoli attuali. 

 

  • “E’ bene capire in profondità che il momento presente è tutto ciò che hai” (Eckhart Tolle).